A FRONTE DI UNA PANDEMIA INTERNAZIONALE AIUTA ALLA CHIESA CHE SOFFRE (ACN) FA APPELLO ALLA RETE ALTRETTANTO INTERNAZIONALE DELLA PREGHIERA
La risposta non si è fatta attendere. In due giorni 35 comunità, di cui tre maschili, hanno risposto all’appello di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN). Si tratta delle Carmelitane di Morondava (Madagascar), di Tanger (Marocco), di Jalingo (Nigeria), di Kiev (Ucraina), di Figuil (Camerun), di Sarajevo (Bosnia Erzegovina), di Natal (Brasile), di Sofia (Bulgaria), del Monastero “La Natividad del Señor” (Venezuela) e di Florida (Uruguay), dei Carmelitani Scalzi dell’Indonesia, di monasteri di Benedettine in Etiopia, a Koubri (in Burkina Faso), a Lolo (Ciad), a Dzogbégan (Togo) e a Zhytomyr (Ucraina), di un monastero di Benedettini nello Sri Lanka, delle Suore Redentoriste di Lemberg (Ucraina), di Kiri (Repubblica Democratica del Congo), di Bobo Dioulasso (Burkina Faso), di Diabo e Fada N’Gourma in Burkina Faso, delle Visitandine di Ruyigi (Burundi), delle Domenicane di Kwito-Bié (Angola), di Douala (Camerun), delle Clarisse di Xai Xai (Mozambico), di Luanda e di Malanje (Angola), di Brestovsko (Bosnia Erzegovina), di Libreville (Gabon), di Mbujimayi (Repubblica Democratica del Congo) e dell’Indonesia, delle Monache contemplative Giustiniane di Arequipa (Perù), delle Novizie di Veliky Birky (Ucraina), del Rosarian Regionalate dello Sri Lanka e dell’Associazione Nostra Signora di Coromoto del Venezuela e i Caraibi. A questo numero si stanno progressivamente aggiungendo altre comunità.
«Si tratta di una grande rete internazionale di preghiera, costantemente attiva anche se lontana dai riflettori, ma che oggi intensifica la propria preghiera di intercessione per ottenere la liberazione da questa pandemia che causa molti lutti e sofferenze e che ostacola anche la normale attività ecclesiale», ha commentato Lucia Wicki-Rensch, Responsabile per il Ticino nella organsatione Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN).