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  • Il Monte del Tempio (nota anche come “spianata delle moschee), dove si ripetono i conflitti tra le diverse comunità religiose. Nella foto la moschea di al-Aqsa – in primo piano il Muro del Pianto (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • Il padre francescano tedesco Dr. Gregor Geiger vive e lavora a Gerusalemme dal 1999. (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • Lampade sopra la Pietra dell'Unzione all'ingresso principale della basilica del Santo Sepolcro (Gerusalemme) (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • I prodotti del negozio cristiano della famiglia Tabash a Betlemme possono essere acquistati da «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» CH/FL. (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • Il Patriarca latino di Gerusalemme e cardinale designato, Pierbattista Pizzaballa OFM, in processione a Betlemme. (Immagine: @lpj.org)
  • Un pellegrino accende una candela davanti al luogo della crocifissione sul Calvario (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • Cristiani ortodossi etiopi presso il monastero etiope Deir Es-Sultan sul tetto della Chiesa del Santo Sepolcro (Gerusalemme) (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • Il padre francescano Dr. Gregor Geiger e i suoi confratelli durante la funzione (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)

Gregor Geiger – sacerdote in Terra Santa

Dal 22 al 24 settembre 2023 il padre francescano Dr. Gregor Geiger visiterà diverse parrocchie in Ticino. Riferirà della vita dei cristiani in Terra Santa e racconterà come «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» aiuta in loco. Dal 1999 il reverendo padre Geiger vive a Gerusalemme. Lavora come professore di ebraico biblico e lingue semitiche presso lo Studium Biblicum Franciscanum. Accompagna inoltre gruppi di pellegrini in Terra Santa.

Alle date di Padre Gregor Geiger in Ticino

Padre Geiger appartiene all’ Ordine Francescano dei Frati Minori (OFM). Da oltre 800 anni, i francescani sono presenti in Terra Santa.

Custodi dei luoghi santi

«Noi francescani ci consideriamo anche “custodi dei luoghi santi”. In passato questo significava concretamente preservare i luoghi santi», spiega padre Geiger. Anche oggi è effettivamente così. «“Luoghi santi” non significa soltanto preservare un luogo come luogo della memoria, come museo o come sito di scavi archeologici. I pellegrini e i turisti hanno bisogno di trovare luoghi dove poter celebrare Sante Messe, pregare, meditare, leggere testi biblici sul posto». Questo continua ad essere il fulcro del lavoro dei francescani. Dal 1342 questi ultimi hanno il mandato papale di custodire i luoghi santi e di promuoverne i pellegrinaggi, la conoscenza e la venerazione. Si occupano inoltre di mantenere i santuari affinché possano continuare ad essere a disposizione per la preghiera anche in futuro.

Tensioni religiose e politiche

«Nella società (in Israele come in Palestina) la religione gioca un ruolo molto più marcato che nei Paesi dell’Europa occidentale e centrale. Le persone definiscono la loro identità sociale ed etnica in base alla loro appartenenza religiosa.», afferma Gregor Geiger. In Israele vivono prevalentemente ebrei, mentre i Territori palestinesi sono in gran parte abitati da musulmani sunniti. Continuamente si verificano tensioni tra i diversi gruppi religiosi del Paese. Nel maggio 2021 si sono verificati scontri simili a quelli di una guerra civile. Difficilmente i fattori politici e religiosi possono essere separati l’uno dall’altro. I gruppi estremisti religiosi come gli islamisti di Hamas e i gruppi nazionalisti religiosi ebraici sembrano purtroppo aver poco interesse a trovare una soluzione pacifica e giusta del conflitto territoriale tra israeliani e palestinesi.

I cristiani tra i fronti

Di fronte a questa situazione di tensione, la Chiesa è molto cauta nell’impegno politico e il dialogo non è sempre facile nemmeno sul piano religioso. Tuttavia, i capi delle comunità cristiane invitano alla pace, cercano di trasmettere valori come il perdono e la riconciliazione e si battono per una migliore coesistenza delle religioni. «Purtroppo, finora in Terra Santa non si può parlare di “convivenza interreligiosa”, ma per lo meno di “coesistenza interreligiosa”», lamenta Geiger, «per gli ebrei, coloro che appartengono ad altre religioni, sono “pagani (goyim)”, per i musulmani, “infedeli”. Entrambi temono (anche in base ad esperienze negative in passato) che il dialogo interreligioso sia una velata operazione di missione cristiana», spiega Geiger.

L’impegno cristiano per la società

Nonostante la loro piccola percentuale di popolazione, i cristiani apportano un contributo importante alla società in Terra Santa. «Le Chiese vengono percepite positivamente in due aspetti», riferisce Geiger, «in primo luogo per il loro ricco sistema di istruzione scolastica: le numerose scuole cristiane sono aperte ad allievi di tutte le religioni e godono di una buona reputazione. In secondo luogo, il turismo rappresenta un importante settore economico sia per Israele sia per la Palestina.» «Le Chiese sono un grande datore di lavoro. Ciò è particolarmente importante in Palestina, dove la disoccupazione è enorme. Non da ultimo, esse mettono in contatto persone che altrimenti avrebbero quasi nulla in comune: cristiani con musulmani o ebrei, israeliani con palestinesi, abitanti del posto con visitatori.». Oltre alle scuole, la Chiesa gestisce anche numerose istituzioni sociali e caritative, ospedali o centri di accoglienza per indigenti, di cui molti beneficiano.

Aiuto e riconciliazione per la Terra Santa

La piccola comunità cristiana del Paese riceve sostegno dall’Opera caritativa internazionale «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)». Oltre a sostenere conventi e comunità religiose, a mantenere chiese e spazi pastorali, in Israele e nei Territori palestinesi, «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» sostiene anche il progetto «Curare l’odio: assistenza spirituale nelle situazioni di conflitto». Gli incessanti conflitti hanno lasciato molte ferite aperte nella società. La paura alimenta il conflitto da tutte le parti. È quindi importante trovare il modo per superare i traumi, per attenuare i pregiudizi e per trovare la riconciliazione. Circa 100 cristiani, ebrei e musulmani della regione partecipano ad un corso, per essere formati e diventare esperti nella risoluzione dei conflitti, per favorire il dialogo e per portare nella società il messaggio dell’amore al prossimo e della pace.

Il sacerdote francescano Dr. Gregor Geiger

Il padre francescano Dr. Gregor Geiger è nato l’8 giugno 1969 ad Hardheim, in Germania. A 19 anni è entrato nell’Ordine Francescano dei Frati Minori (OFM). Dopo aver conseguito la licenza in Teologia presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco (LMU), il 1. Maggio 1997 è stato ordinato sacerdote. Dal 1999 vive a Gerusalemme. Dal 2001 al 2009 ha conseguito il dottorato in linguistica ebraica presso l’Università Ebraica (Gerusalemme) e dal 2002 ha lavorato come docente di ebraico biblico e lingue semitiche presso lo Studium Biblicum Franciscanum (Gerusalemme). Dal 2020 è professore di ebraico biblico e lingue semitiche presso lo Studium Biblicum Franciscanum (Gerusalemme). Oltre a redigere numerose pubblicazioni accademiche, è inoltre autore di una guida turistica sulla Terra Santa, accompagna gruppi di pellegrini più volte all’anno e trasmette la sua conoscenza della Terra Santa anche attraverso la formazione e l’aggiornamento delle guide di gruppi di pellegrini.

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