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  • don Carmelo Andreatta, il sacerdote egiziano Kamil Samaan e don Nathan Fedier dopo la S.Messa in Collegiata Sant'Antonio a Locarno (foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»).
  • Eucarestia domenicale nella chiesa di S. Giovanni Battista a Cevio con il sacerdote egiziano Kamil Samaan e don Maurizio Pensa (foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»).
  • Il sacerdote egiziano Kamil Samaan e don Krzysztof Liman durante la S. Messa nella chiesa di S. Bernardo ab. ad Orselina (foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»).
  • Il sacerdote egiziano Kamil Samaan e don Maurizio Pensa nella chiesa di S. Giovanni Battista a Cevio (foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»).
  • don Carmelo Andreatta e il sacerdote egiziano Kamil Samaan durante l'Eucarestia domenicale in Collegiata S. Antonio a Locarno(foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»).
  • Eucarestia domenicale serale in Collegiata Sant'Antonio a Locarno con sacerdote egiziano Kamil Samaan invitato da ACN (foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»).
  • Il sacerdote egiziano Kamil Samaan durante l'Omelia nella chiesa di S. Giovanni Battista a Cevio (foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»).
  • Il sacerdote copto-cattolico Kamil Samaan, riferisce sulla situazione dei cristiani in Egitto | © Jacques Berset
  • Kyrillos Samaan, vescovo copto cattolico di Assiut, visita una parrocchia nell'Alto Egitto, © Jacques Berset

Egitto: i conflitti in Ucraina e a Gaza hanno esacerbato la crisi

Dopo il rovesciamento, il 3 luglio 2013, del presidente Mohamed Morsi, che proveniva dalle file dei Fratelli Musulmani, e l’arrivo al potere in Egitto del presidente Abdel Fattah al-Sisi nel 2014, la situazione dei cristiani è cambiata in meglio: hanno più libertà. Ma sotto la pressione dei fondamentalisti musulmani e della crisi economica, la situazione si sta deteriorando, confida padre Kamil Samaan.

 

Testo di Jacques Berset, traduzione di Lisa Bigatto, entrambi collaboratori di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»

Il sacerdote copto cattolico egiziano, professore di Antico Testamento al Cairo, è stato in visita nella Svizzera tedesca e in Ticino dal 9 al 17 marzo 2024 su invito dell’Opera caritativa internazionale cattolica «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)». Ha colto l’occasione per esprimere un sentito ringraziamento per gli aiuti forniti alla sua Chiesa da «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)», che è l’unica organizzazione cattolica a finanziare la costruzione di chiese, necessarie nelle nuove città e nei quartieri che stanno sorgendo in tutto l’Egitto. ACN finanzia anche sessioni di formazione per i cristiani, in particolare per i seminaristi e i sacerdoti. Padre Kamil Samaan è il fratello di Mons. Kyrillos Samaan, vescovo copto-cattolico emerito di Asyut, nell’Alto Egitto, morto l’11 maggio 2023 all’età di 76 anni.

Con al-Sisi, la situazione per i cristiani è migliorata

In Egitto ci sono più senatori, deputati e governatori cristiani. Il presidente al-Sisi ha scelto una donna cristiana per guidare la provincia di Damietta, sul Delta del Nilo. Nel febbraio 2022 ha inoltre nominato il giudice Boulos Fahmy Eskandar come primo cristiano copto a capo dell’Alta Corte costituzionale egiziana. «È un segnale importante! Ma il Presidente deve fare i conti con la persistenza di una mentalità ostile radicata in alcuni ambienti musulmani fondamentalisti, che rifiutano quasi tutto ciò che egli propone riguardo ai cristiani». È ancora comune che i cristiani siano svantaggiati a causa della loro fede quando si tratta di ottenere un lavoro o un posto all’università.   

I cristiani rappresentano il 10% dei 110 milioni di abitanti dell'Egitto

I cristiani di tutte le confessioni rappresentano ancora circa il 10% dei 110 milioni di egiziani, anche se Kamil Samaan ritiene che non raggiungano questa percentuale a causa dell’emigrazione, che li colpisce particolarmente, e anche perché fanno meno figli dei musulmani. Di conseguenza, il loro numero rimane stabile mentre la popolazione egiziana cresce rapidamente. Inoltre, un certo numero di cristiani si sta convertendo all’Islam, soprattutto per convenienza o per ottenere posizioni che altrimenti rimarrebbero loro precluse. I copti cattolici sono circa 250’000, molto meno della Chiesa copta ortodossa.

La situazione generale in Egitto si è aggravata dopo la crisi del coronavirus, ma anche a causa della guerra in Ucraina e soprattutto ora a causa della sanguinosa guerra nella Striscia di Gaza e degli attacchi dei ribelli Houthi nello Yemen contro le navi commerciali nel Mar Rosso, che hanno fatto perdere al canale di Suez più della metà delle sue entrate. Questi eventi hanno esarcebato la crisi economica del Paese.

Rifiuto della pulizia etnica a Gaza

Per padre Kamil Samaan, l’Egitto, pur aiutando la popolazione assediata di Gaza e accettando di curare i feriti, non accetterà mai il trasferimento della popolazione palestinese di Gaza, come vorrebbero alcuni ambienti israeliani. «L’Egitto non è in grado di sostenere un simile trasferimento di popolazione, che deve anche poter rimanere sulla propria terra. Quindi non si può accettare il trasferimento degli abitanti di Gaza in territorio egiziano - non siamo responsabili di questa situazione!» Molti cittadini di Gaza sono discendenti dei rifugiati del 1948 che furono cacciati dalle loro città e dai loro villaggi quando fu creato lo Stato di Israele. Gli egiziani non vogliono che si ripeta questa tragedia.

Rapporti difficili con la Chiesa copto-ortodossa

Inoltre, la Chiesa copto-ortodossa ha appena interrotto il dialogo con la Chiesa cattolica a causa delle sue posizioni «liberali» sull’omosessualità, ma questo è solo un pretesto, dice padre Samaan. In effetti, i copti ortodossi non hanno compiuto un passo simile nei confronti degli anglicani, sebbene l’anglicanesimo consenta la presenza di donne sacerdoti e donne vescovi e ammetta la benedizione di coppie omosessuali e sacerdoti gay.

Il 7 marzo 2024, il Santo Sinodo della Chiesa copto-ortodossa d’Egitto ha deciso di sospendere il dialogo con la Chiesa cattolica a causa del «cambiamento di posizione» di Roma sull’omosessualità. La decisione è stata presa da 110 membri presenti nel monastero di San Bishoy a Wadi El-Natrun - su 133 membri del Santo Sinodo - riuniti in assemblea generale sotto la guida di papa Tawadros II, patriarca di Alessandria.  

La Chiesa copto-ortodossa desidera «rivalutare i risultati ottenuti dall’inizio del dialogo» con la Chiesa cattolica, iniziato vent’anni fa, quasi tre mesi dopo la pubblicazione della Fiducia supplicans, un testo del Vaticano che autorizza i sacerdoti cattolici a concedere benedizioni non liturgiche alle coppie omosessuali.  

Il professor Kamil Samaan si rammarica profondamente della decisione del Santo Sinodo della Chiesa copto-ortodossa, avendo a cuore l’ecumenismo. Dal 2015 al 2017 ha insegnato Scrittura presso il Seminario teologico evangelico del Cairo (l’Evangelical Theological Seminary).  È stato anche co-segretario del Consiglio delle Chiese d’Egitto fino al 2017, dove ha rappresentato la Chiesa cattolica in tutta la sua diversità (7 riti diversi).

Il capo della Chiesa copto-ortodossa, papa Tawadros II, è molto aperto, osserva padre Samaan, ma deve fare i conti con i vescovi conservatori della vecchia guardia del suo predecessore, papa Shenuda III, che bloccano qualsiasi apertura, in particolare riguardo al riconoscimento del battesimo cattolico.

In una dichiarazione congiunta con papa Francesco il 28 aprile 2017 al Cairo, il papa copto Tawadros II si era impegnato a nome della sua Chiesa a cercare «sinceramente di non ripetere più il battesimo che è già stato amministrato nelle nostre rispettive Chiese per chiunque voglia unirsi a una delle due». Ma alcuni vescovi lo hanno minacciato di destituzione se avesse accettato il riconoscimento dei battesimi cattolici.

Padre Kamil Samaan, l'ecumenismo nel cuore

Nato il 30 ottobre 1952 ad Asyūṭ, a circa 370 km a sud del Cairo, padre Kamil Samaan ha iniziato la sua formazione all’età di 12 anni presso il seminario dei Francescani nella capitale dell’Alto Egitto. Lì ha studiato teologia fino al 1969, prima di trasferirsi al seminario di Maadi al Cairo, dove ha completato gli studi di base. Dopo un periodo di servizio militare nel 1976-1977 nella regione di Suez, è stato ordinato sacerdote il 12 giugno 1978. Ha poi lavorato nel ministero pastorale ad Asyūṭ per 5 anni, prima di partire per Roma nel 1983. Qui ha proseguito gli studi presso il Pontificio Istituto Biblico, dove ha conseguito il dottorato nel 1990. Al suo ritorno al Cairo, ha insegnato presso il seminario maggiore interrituale di Maadi.
Cappellano dal 2017 presso l’Ospedale italiano del Cairo, padre Kamil Samaan lavora in una commissione per la riabilitazione delle vittime di violenza, in particolare sessuale. Si tratta di un’iniziativa delle diocesi di Asyūṭ e Minya, nell’Alto Egitto. Ha diretto l’orfanotrofio del Buon Samaritano al Cairo dal 2010 al 2017. Ex presidente dell’Istituto superiore di scienze religiose del Cairo (2000-2011), vi insegna Sacra Scrittura. È membro della Commissione nazionale egiziana «Giustizia e Pace».
Padre Kamil Samaan ha contribuito a fondare un Istituto Ecumenico per il Medio Oriente a Beirut, che accoglie studenti cristiani di tutte le confessioni e di tutti i riti.

Le lezioni sono rivolte a 40 studenti provenienti dal Sudan, dall’Egitto, dalla Giordania, dalla Siria, dall’Iraq, dalla Palestina e dal Libano. Creato su iniziativa della Federazione Mondiale degli Studenti Cristiani (World Student Christian Federation WSCF), una federazione ecumenica che accoglie persone di tutte le tradizioni cristiane: protestanti, ortodosse, pentecostali, cattoliche, anglicane e di altre confessioni. L’obiettivo di questo istituto è quello di formare gli studenti in scienze bibliche. JB

La vostra donazione consente di fornire aiuti pastorali alla minoranza copta cattolica in Egitto. Il vostro contributo aiuterà la formazione e l’aggiornamento dei sacerdoti, sosterrà le religiose con indennità di sussistenza o contribuirà alla costruzione di strutture ecclesiastiche e al lavoro dei giovani.