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  • Sfollati a Débé, Burkina Faso. (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • Visita di Monseigneur Prosper Bonaventure Ky (Vescovo della diocesi di Dédougou, Burkina Faso) alla sede di ACN International a Königstein il 07.11.2023. (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • Sfollati a Débé, Burkina Faso. (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
  • Sfollati a Débé, Burkina Faso. (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)

Due scout uccisi e cristiani espulsi dai villaggi nel nord-ovest del Burkina Faso

A metà ottobre un gruppo di terroristi ha dato un ultimatum di 72 ore ai cristiani di Débé, un villaggio nel nord-ovest del Burkina Faso, affinché lasciassero il loro villaggio. «Non si era mai verificato nulla di simile prima», racconta ad «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» Mons. Prosper Bonaventure Ky, Vescovo della diocesi di Dédougou. «È stato scacciato l’intero villaggio, non solo i membri di una particolare religione».

Per quasi un decennio il Burkina Faso è stato vittima del terrorismo di matrice islamica. Gli attentati terroristici sono iniziati nel nord del Paese e oggi sono più frequenti in alcune regioni che in altre, ma nessuna provincia viene risparmiata. Secondo Mons. Ky, i terroristi, che in Burkina Faso vengono chiamati uomini “armati non identificati”, stanno avendo un'influenza decisiva sulla vita quotidiana degli abitanti di alcuni villaggi. Costringono gli uomini a portare i pantaloni fino alle caviglie e le donne a indossare abiti lunghi e veli. La popolazione vive secondo le regole imposte dai terroristi per timora della punizione, che può significare anche l'esecuzione.

Il Vescovo spiega che i terroristi di Débé hanno vietato ogni contatto con Tougan, cittadina a 45 chilometri di distanza, dove si trova l'esercito burkinabè. Nonostante ciò, all'inizio dell'anno scolastico, i bambini di Débé sono dovuti andare a Tougan, perché i terroristi avevano chiuso le scuole del villaggio. Sono stati accompagnati da alcuni giovani sotto la protezione di un convoglio militare, ha aggiunto Mons. Ky. Due di questi giovani, scout di Débé, sono tuttavia tornati da soli senza evitare la zona controllata dai terroristi, di conseguenza sono stati scoperti e trattenuti dai gruppi armati. «Li hanno riportati nel loro villaggio, hanno ordinato l'apertura della chiesa e hanno ucciso a colpi di arma da fuoco uno dei giovani davanti all'altare, l'altro davanti alla statua di Maria», ha riferito commosso il Vescovo, secondo il quale i giovani sono stati assassinati anzitutto a causa della loro disobbedienza agli ordini degli stesssi terroristi, i quali avevano sbarrato il percorso verso Tougan, e in secondo luogo a causa della loro appartenenza agli scout, i quali nonostante i divieti avevano continuato le loro attività nel villaggio. Tali attività, secondo il prelato, hanno conferito loro l'aspetto dei Volontari per la Difesa della Patria (Volontaires pour la Défense de la Patrie - VDP), gruppo creato dal governo burkinabè per sostenere l'esercito e la polizia nella lotta contro i terroristi.

«A causa della profanazione causata dall'omicidio dei due giovani abbiamo chiuso la chiesa e abbiamo spostato il Santissimo Sacramento in un altro luogo, finché non sarà celebrata una Messa di riparazione», ha spiegato il Vescovo. Questa misura ha tuttavia suscitato il risentimento dei terroristi e non è rimasta priva di conseguenze. Mons. Ky ha condiviso la testimonianza di un cristiano fuggito da Débé: «Tre settimane dopo l'omicidio dei due giovani, uomini armati sono tornati e ci hanno chiesto di pregare nella chiesa, anche se profanata. Ci siamo rifiutati e per questo siamo stati cacciati dal villaggio».

Molte città e villaggi del Burkina Faso sono ora vuoti a causa delle espulsioni operate dai terroristi. Come ha riferito Mons. Ky, gli sfollati interni vagano per le strade con tutti i loro beni alla ricerca di un posto dove risiedere. Nella diocesi di Dédougou ce ne sono centinaia di migliaia, e la vita della Chiesa ne risente profondamente. «Lo Stato sta facendo tutto il possibile per sradicare il male e scacciare i terroristi. Sappiamo però che la soluzione non può essere puramente militare. Ringraziamo di cuore tutti i donatori di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» che ci sostengono e ci permettono di alleviare le sofferenze delle persone in questa difficile situazione. Chiediamo preghiere e imploriamo il Signore di concedere la pace al Burkina Faso, all’Africa occidentale e al mondo intero», ha concluso Mons. Ky.