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Mons. Thomas Habib Halim, vescovo della diocesi cattolica copta di Sohag, una delle principali regioni cristiane copte dell’Alto Egitto (foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)

Mons. Habib, vescovo egiziano impegnato con i più vulnerabili, incontra i fedeli nella Svizzera romanda e italiana dal 2 al 9 giugno 2024

Mons. Thomas Habib Halim, vescovo della diocesi cattolica copta di Sohag, una delle principali regioni cristiane copte dell’Alto Egitto, sulla sponda sinistra del Nilo, visiterà le parrocchie della Svizzera romanda ed italiana, tra cui quelle di Cugnasco, di Gerra Piano, di Bellinzona e di Giubiasco dal 2 al 9 giugno 2024. Promuove progetti per le persone più vulnerabili della sua diocesi.

Appuntamenti in Ticino con il vescovo Mons. Thomas Habib Halim (Egitto)

Testo di Jacques Berset, traduzione di Lisa Bigatto, entrambi collaboratori di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»

Il giovane vescovo, nato nel 1963 a Sohag, a circa 500km a sud del Cairo, nel 2020 è stato eletto eparca (vescovo) di Sohag dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Alessandria dei Copti.  Il 23 gennaio 2021 è stato ordinato vescovo nella cattedrale di Cristo Risorto a Sohag durante una cerimonia presieduta dal patriarca Ibrahim Isaac Sidrak.

Una popolazione duramente colpita dalla guerra in Ucraina

L’Egitto, gravemente colpito dalla guerra in Ucraina, registra inoltre una crescita nettamente insufficiente per potere assorbire i circa 800'000 giovani che si reinseriscono nel mercato del lavoro.

La povertà colpisce quasi un terzo della popolazione: circa trenta milioni di egiziani vivono sotto la soglia della povertà e due milioni possiedono meno di un dollaro al giorno per vivere.

Il vescovo di Sohag promuove progetti per i più vulnerabili

Di fronte alla dura realtà, dove numerosi bambini non terminano il loro percorso scolastico e dove molti giovani tentano di emigrare per sfuggire alla miseria, Mons. Thomas Habib desidera promuovere dei nuovi progetti per le persone più vulnerabili della sua diocesi.

Le donne e i giovani soffrono di una grande esclusione sociale e nella diocesi, che conta 23 parrocchie e circa 15'000 copti cattolici, quasi il 40% della popolazione non ha trovato un lavoro stabile.  

La zona di Sohag, nonostante la presenza di pochi luoghi turistici nella città stessa, rimane una meta importante di pellegrinaggio per i copti grazie alle sue numerose chiese e ai numerosi monasteri.  Il più noto è il Monastero Bianco (Deyr el-Abiad), la cui chiesa risale al V secolo.

La zona conta 62 villaggi rurali poveri e non riceve alcun contributo da parte delle grandi aziende. La vita economica è scarsa.

La diocesi sta cercando di offrire un lavoro dignitoso ai più poveri, ad esempio contribuendo a finanziare tricicli a motore attrezzati come taxi (tuk-tuk) per il trasporto di persone o merci. Questo consente di generare un reddito. JB