in Ucraina il sostegno di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» sarà duraturo
«Il viaggio è arduo perché lungo le strade sono stati allestiti “punti di controllo” per controllare conducenti e passeggeri. Stanno cercando di proteggere la città dai sabotatori» aggiunge il sacerdote. La parrocchia sta aiutando a organizzare altri alloggi per le persone che fuggono dalla guerra. «Abbiamo donato coperte e materassi a una comunità parrocchiale che sta organizzando aiuti nella sua città al valico di frontiera Shehyni/Medyka per coloro che viaggiano a piedi e aspettano nella coda di 37 km al confine», prosegue il sacerdote.
Anche in questa drammatica situazione, don Grzegorz ha sperimentato segni di unità nella fede. «Battisti e pentecostali di Kiev, Zhytomyr e Zaporizhzhia hanno pernottato nella casa parrocchiale da sabato sera a domenica sera. Tutti hanno partecipato alla santa Messa e hanno condiviso con noi le loro esperienze», ha riferito. «Da quello che ho visto, la guerra non indebolisce la fede, anzi».
«Il sostegno di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» all’Ucraina non è improvvisato, al contrario, esso risale al 1963», ricorda la responsabile di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» Svizzera italiana, Lucia Wicki-Rensch. «Negli ultimi dieci anni il contributo per la formazione dei seminaristi è stato di oltre 6,5 milioni di euro. Dal 1994 «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» ha investito più di 9 milioni di euro nella costruzione e manutenzione dei seminari greco-cattolici e latini. La nostra fondazione pontificia, negli ultimi dieci anni, ha sostenuto la costruzione e il restauro di molte chiese, monasteri e presbitèri: per queste finalità sono stati spesi quasi 15,6 milioni di euro. Quanto alle offerte per la celebrazione di Messe secondo le intenzioni dei benefattori, donazioni pari a 10,6 milioni di euro hanno contribuito a garantire la sopravvivenza dei sacerdoti e anche di molti loro fedeli. Abbiamo garantito soccorsi d'urgenza anche alla regione dell'Ucraina orientale e alla Crimea, dal 2014, donando più di 350.000 euro», prosegue Wicki-Rensch. «Se la comunità di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» ha fatto tutto questo finora, cosa è chiamata a fare in queste ore così drammatiche e decisive? E infatti i nostri benefattori stanno rispondendo con straordinaria generosità al nostro appello alla carità verso i fratelli ucraini. Tutti ci auguriamo che questa guerra termini presto, ma anche se terminasse oggi le ferite inflitte a ogni singola famiglia ucraina saranno durature. Altrettanto duraturo sarà il nostro sostegno», conclude la responsabile di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» Svizzera italiana.