VICARIO APOSTOLICO DI TRIPOLI AD AIUTO ALLA CHIEASA CHE SOFFRE (ACN): «LA LIBIA È UN TRAMPOLINO VERSO L'EUROPA. TREGUA VIOLATA PIÙ VOLTE, MA LA CHIESA CATTOLICA NON ABBANDONA IL GREGGE».
Monsignor Bugeja fa inoltre realisticamente notare come la tregua indetta il mese scorso sia stata più volte violata. «A Tripoli vi sono stati degli scontri e ciò crea inevitabilmente tensioni. L’aeroporto della città apre e chiude a seconda della situazione, ma fortunatamente almeno in centro le scuole e gli uffici sono ancora aperti».
L’incerto e instabile scenario libico influisce anche sulla crisi dei rifugiati. Tuttavia il vicario di Tripoli invita ad andare alla radice del fenomeno. «La Libia è un trampolino verso l’Europa, ma non è la causa scatenante della crisi migratoria. Molti dei rifugiati giungono qui dall’Africa sub-sahariana e dunque se si vuole rifermare o ridurre il flusso dei migranti si devono risolvere le problematiche esistenti nei loro Paesi d’origine. Altrimenti decine di migliaia di persone continueranno ad emigrare in cerca di un futuro migliore, anche a costo di mettere a rischio la loro vita».
La Chiesa cattolica locale cerca di offrire il proprio aiuto sia ai migranti che transitano per la Libia che alla popolazione locale. «Abbiamo delle limitazioni e poche risorse, ma facciamo del nostro meglio per assistere le persone, in primis con la nostra presenza. La Chiesa cattolica è rimasta nel Paese durante tutta la durata del conflitto, anche quando le altre Chiese sono andate via e tutti gli Stati europei hanno chiuso le proprie ambasciate. La nostra presenza è un segno di incoraggiamento per i fedeli».
La prossima settimana, monsignor Bugeja prenderà parte a Bari all’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”. «Per noi vescovi sarà un’occasione per discutere e raccontare le difficoltà di ogni diocesi. Sostenendoci l’un l’altro e imparando dalle esperienze altrui».