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    3) Una suora in Kenia (foto: © Ismael Martinez Sanchez/ «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
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    «La fede è il tesoro più prezioso»1)Padre Martin Barta, assistente spirituale internazionale di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)» presenta gli obiettivi dell’Opera caritativa.(foto:«Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
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    2) Sacerdoti in Georgia che celebrano la Santa Messa (foto: © Ismael Martinez Sanchez/ «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
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    4) Persone in Siria pregano davanti ad un’icona in mezzo alle macerie (foto: ©«Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)

«La fede è il tesoro più prezioso» L’assistente spirituale di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» presenta gli obiettivi dell’Opera caritativa.

«Quando presento dei progetti sociali in Svizzera, trovo sempre le porte aperte. Ma quando mi accingo a parlare di un progetto di evangelizzazione, incontro piuttosto delle reticenze.» Il Papa emerito Benedetto XVI aveva citato questa constatazione dei vescovi africani in un’omelia durante la sua visita pastorale in Germania nel 2006. Il Papa voleva così avvertire sul pericolo, anche all’interno della Chiesa cattolica, di subordinare l’evangelizzazione all’aiuto sociale.

 

L’Opera caritativa mondiale cattolica «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» si è prefissata come obiettivo quello di promuovere lo sviluppo umano, proprio attraverso l’evangelizzazione. Volker Niggewöhner si è intrattenuto con padre Martin Barta, l’assistente spirituale di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» International (Aid to the Church in Need, ACN) per parlare sugli obiettivi principali nel lavoro dell’Opera caritativa.

 

Volker Niggewöhner: Padre Martin, perché le azionidi aiuto sociale – anche in ambito ecclesiastico – sono più facili da trasmettere rispetto alle emergenze pastorali?
Padre Martin Barta:
La difficoltà di cui parlava il Papa emerito Benedetto, è legata ad una visione limitata dell’uomo. Spesso l’essere umano viene visto solo come un essere fisico, culturale, sociale od economico, non come un essere spirituale. Manca la consapevolezza che l’uomo è creato da Dio e per Dio. Manca una visione olistica dell’essere umano.

Come si esprime questo approccio nel lavoro sui progetti di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»? Cosa deve contenere una proposta di progetto, affinché l’Opera caritativa la possa sostenere?

Occorre porre al centro dell’attenzione la cura per l’essere umano nell’anima e nel corpo. Nel Vangelo leggiamo: «Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». (Mt 4,4). Lo spirito, il divino è la prima ricchezza dell’essere umano. Non si possono risolvere prima i problemi sociali ed economici e poi apportare qualcosa di spirituale alle persone. La ricchezza della fede deve essere accompagnata dallo sviluppo umano, economico e sociale.

Per le proposte di progetti «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» richiede sempre la raccomandazione del vescovo locale competente. Perché questo è importante per voi?

La raccomandazione di un vescovo è per noi sigillo di qualità perché il progetto venga portato avanti e realizzato nello spirito della Chiesa. Non si tratta soltanto di sapere cosa viene fatto ma anche di sapere come viene fatto. Le persone devono percepire che quanto ricevono proviene da un cuore che desidera donare qualcosa alle altre persone – non soltanto perché desideriamo aiutarle socialmente ed economicamente, ma perché desideriamo sostenerle in quanto fratelli e sorelle nella fede. Un progetto non deve adempiere soltanto al suo scopo terreno, ma deve approfondire la fede e allargare lo sguardo verso il Cielo.

Gli obiettivi principali di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» sono molteplici. L’Opera caritativa promuove la formazione del clero e dei laici, sostiene le congregazioni religiose, si occupa di pastorale famigliare, di aiuto ai profughi, di aiuto per i veicoli, di lavoro con i mass media e molto altro ancora. «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» si impegna inoltre nella costruzione di luoghi di culto. Oggi viene continuamente chiesto di investire «nelle pietre vive» piuttosto che negli edifici. Perché, invece, per «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» la costruzione di chiese e cappelle è così importante?

È importante investire nelle «pietre vive» perché il primo tempio per lo Spirito Santo è l’uomo stesso. Tuttavia, gli edifici ecclesiastici non sono «pietre morte». Si dimentica spesso che Dio si è preparato una dimora anche su questa Terra. Già nell’Antico Testamento viene utilizzata l’immagine della tenda per descrivere la presenza divina nel mondo. Anche una chiesa, quindi, non è innanzitutto un’iniziativa dell’uomo, ma è l’iniziativa di Dio, che viene a noi, che abita presso di noi. E pertanto una chiesa è dapprima una casa di Dio. È una casa viva, ci sono pietre vive, perché il tabernacolo è il cuore pulsante della chiesa. In una chiesa l’uomo incontra Dio. Questa è l’unicità che distingue una chiesa da tutti gli altri edifici.

 

Lo capiscono meglio i fedeli nei Paesi più poveri rispetto a noi nella ricca Europa?

Direi che nei Paesi più poveri solitamente si trova una fede più viva. La gente viene in chiesa perché sa: Qui c’è Dio. Questo si manifesta spesso anche esteriormente, quando, malgrado la povertà, le persone si impegnano affinché la chiesa venga ben decorata e la santa Messa venga celebrata in modo solenne. Vi è anche un grande sentimento di comunione. In questa unità nella fede si sperimenta come noi insieme apparteniamo al Signore. La parola chiesa deriva dalla parola greca «kyriakos», che significa «appartenente al Signore». Apparteniamo al Signore: ciò significa chiesa.

Il sostegno alle misure di istruzione, sia che si tratti della formazione di sacerdoti e religiosi, sia che si tratti del lavoro di scuole e università cattoliche, è un filo conduttore del lavoro progettuale di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)». Perché lo considerate come un compito da svolgere per un’opera caritativa cattolica?

Istruzione significa ricerca della verità. L’essere umano anela a conoscere la verità: la verità su stesso, la verità sul mondo, la verità su Dio. Quando si conosce la verità, ci si sente sollevati, liberati. Molte sofferenze sorgono perché le persone desiderano essere libere ed autonome. Spesso si prova ad ottenere questa liberazione attraverso la violenza. L’istruzione offre all’essere umano la possibilità di riconoscere che, non la violenza, ma l’amore è il cammino per liberare il mondo dal male e dalle sofferenze. Di conseguenza l’istruzione deve essere orientata all’amore.

Quali progetti hanno la massima priorità per «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)?»

In cima alla lista vi sono i Paesi nei quali i cristiani subiscono persecuzioni dirette o vengono discriminati, dove rischiano la vita se vivono pubblicamente la loro fede. Per queste persone è necessario prima di tutto un aiuto per sopravvivere, affinché possano soprattutto rimanere nei loro Paesi potendo così offrire una testimonianza. È proprio da questi Paesi che provengono le più belle testimonianze di fede.
Ciò mi ricorda un episodio che mi ha raccontato un prete iracheno: Quando, dopo l’attacco dello «Stato islamico» ai villaggi nella piana di Ninive, i cristiani sono dovuti fuggire di notte e si sono ritrovati insieme in un campo profughi, un ragazzo chiese alla sua nonna: «Perché Dio ha permesso che questo accadesse? La nonna gli rispose: «Ma ragazzo mio, cosa dici? Abbiamo perso tutto, ma abbiamo conservato sempre la cosa più preziosa: la fede in Dio.». Questa fede è il tesoro più prezioso che abbiamo.