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    Muralto, padre Kamil Samaan con don Rinaldo Romagnoli e Lucia Wicki-Rensch (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
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    Gordola, padre Kamil Samaan con don Donato Brianza (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)
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    3. Arbedo, padre Kamil Samaan con don Lorenzo Bronz (Foto: «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)»)

Egitto: L’ambasciatore per la fede egiziano nel Sud della Svizzera

Su invito dell’Opera caritativa «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)», il Professor e reverendo Kamil Samaan, proveniente dal Cairo, ha recentemente visitato la Svizzera meridionale. Il Professore universitario e padre spirituale copto-cattolico è stato ospite nelle parrocchie ticinesi di Arbedo, Gordola e Muralto, dove è stato accolto calorosamente dai parroci locali. Durante le Sante Messe ha riferito sulla situazione dei cristiani copti in Egitto, i quali hanno dovuto subire l’oppressione per molto tempo. Oggi nuove speranze stanno crescendo sul Nilo.

da Lucia Wicki-Rensch, responsabile della Svizzera italiana

L’ecclesiastico proveniente dal Medio Egitto ha alle spalle una carriera poliedrica. Per decenni ha dovuto assistere a come i cristiani copti, ai quali i cattolici appartengono come minoranza, venivano emarginati. Con una percentuale della popolazione di circa il 10% i cristiani in Egitto sono una minoranza. Dei circa 104 milioni di abitanti, circa 10 milioni sono cristiani, approssimativamente 300’000 di questi sono copti cattolici. Per loro Kamil Samaan è stato sempre un intercessore. Da 32 anni lavora come docente alla Facoltà di Teologia al Cairo. Per tanti anni ha diretto inoltre un orfanotrofio e ha sostenuto i numerosi bisogni della popolazione, anche come cappellano d’ospedale.

Dopo tempi difficili, una nuova speranza
Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da gravi difficoltà per i cristiani in Egitto. Dopo la guerra contro Israele nel 1967, i fondamentalisti divennero molto popolari perché in molti luoghi c’era la convinzione che si fosse persa la guerra a causa di atteggiamenti religiosi sbagliati. Per questo motivo i cristiani furono emarginati a causa della loro fede. Nella vita pubblica non poterono assumere alcuna funzione. È stato loro vietato di partecipare alla formazione dell’opinione pubblica. Hanno subito innumerevoli ingiustizie. Per questo motivo molti hanno abbondonato la loro patria nordafricana e si sono trasferiti in Europa o oltreoceano per costruire lì la propria vita. Con i loro attentati le milizie del terrore hanno soppresso non solo i cristiani, ma hanno anche posto degli ostacoli alla convivenza pacifica tra cristiani e musulmani. Ultimamente si sono registrate meno azioni violente, ma non si possono tuttavia escludere completamente.
I cristiani si auspicavano la libertà nel 2011 con la cosiddetta «Primavera araba» – un desiderio che per il momento non si è avverato. Soltanto con il cambio di presidente nel 2014 è iniziata una graduale apertura verso i cristiani. Da allora il presidente al-Sisi si sta impegnando per una coesistenza pacifica tra le diverse etnie. Il lavoro delle comunità cristiane per il bene comune viene riconosciuto. Recentemente, un cristiano è stato nominato dal presidente come giudice costituzionale supremo del Paese. Ci sono inoltre ora tre governatori provinciali cristiani in Egitto. Nella provincia mediterranea Damietta è stata eletta governatrice persino una donna cristiana. Dopo le difficoltà iniziali, oggi gode di popolarità in tutta la popolazione ed ha ottenuto una significativa rielezione.

Le offerte cristiane sono apprezzate
Malgrado che i cattolici rappresentino una piccola minoranza nel vasto Paese sul Nilo, essi sono riusciti, nonostante tutte le difficoltà a fare dei bisogni importanti della popolazione, la loro principale preoccupazione. L’ambito educativo/scolastico, si concentra sulla gestione di 172 scuole, prevalentemente nelle regioni del Cairo e di Alessandria. La maggior parte degli allievi sono musulmani, i cui genitori apprezzano particolarmente le scuole cristiane per i metodi educativi. Inoltre, i cristiani si distinguono nel lavoro sociale e offrono anche in questo ambito alle persone di altre etnie assistenza preziosa. Assistere e curare i bisognosi è un compito impegnativo da svolgere, che la popolazione chiede con gratitudine. Infine, anche l’ambito sanitario, in particolare il funzionamento di ospedali e ambulatori, come pure l’assistenza medica, appartiene alla sfera di competenza che i cristiani si sono acquisiti.
Questi coinvolgimenti cristiani hanno favorito ultimamente una buona intesa tra cristiani e musulmani. I lavori negli ambiti scolastici/educativi, sociali, come anche quelli della salute, vengono svolti da cattolici religiosi e laici. Essi trovano sostegno tra i professionisti musulmani.

Molteplici contatti con diversi Paesi
L’illustre ospite del Medio Oriente ha riferito sulla creazione di un Istituto ecumenico per il Medio Oriente, cosa che gli sta particolarmente a cuore. Questo collegamento coinvolge l’Egitto, il Sudan, la Giordania, la Palestina, la Siria, il Libano e l’Iraq. Annualmente si incontrano tra i 30 e i 50 studenti da questi Paesi per uno scambio di tre settimane. I giovani provengono dalle undici diverse confessioni religiose e coltivano preziosi punti in comune. La molteplicità dei cristiani in Egitto si caratterizza anche per la presenza di tutti e sette i riti di fede che convivono pacificamente.
Il Professor Kamil Samaan ha desiderato infine ringraziare l’Opera Caritativa «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» e i suoi benefattori per il loro prezioso aiuto apportato alla realizzazione di opere caritative cristiane in Egitto. Questo aiuto, tuttora necessario, contribuisce in modo significativo a migliorare la situazione dei cristiani. Con nuovi cammini sorgono nuove speranze sul Nilo.